Io sono quello in cui credo, quello che faccio e che sogno …
Sono i miei talenti, le mie aspirazioni e ciò che ritengo di meritare.
Sono le emozioni che sento e che si dipingono sulla mia faccia.
Sono il Dio e la Dea, l'angelo e il diavolo, lo Yin e lo Yang, la punta e la coppa, la vecchia e la bambina, la santa e la prostituta.
Sono i dolori che ho vissuto e che ho cercato di gestire, di cullare e di guarire. Sono le felicità e le gioie che ho assaporato intensamente, come fa il condannato con la sua ultima sigaretta.
Sono quel domani che c'è, quel tempo che non esiste, quello che non ho saputo capire e quello che mi ha donato saggezza.
E tutto questo è l'Intero, quell'Uno che tutto comprende e che non può essere strappato, sostituito o clonato.
Io amo quell'intero e me ne sto prendendo cura.
Voglio imparare a rispettarlo, a dargli fiducia, a liberarlo dalle catene delle credenze.
Io per prima ... prima di chiunque altro.
Solo allora, solo quando mi sarò liberata dall'idea della sofferenza come quotazione dell'essere, avrò tutto quello che è giusto che abbia, mentre ciò che è superfluo, inutile o dannoso, scomparirà, perché così deve essere!
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