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Immagine del redattoreLucia Padovani

GUARIRE LA VITTIMA IN NOI

Aggiornamento: 13 mar 2021

Quando il corpo si ammala grida e grida solo per tre motivi:



. il primo è per avere l’attenzione di chi non ce la da,


. il secondo è per avere la nostra attenzione,


. il terzo è per poter tirare fuori il male che non ci permettiamo di esprimere.



Se la risposta intorno a noi è immediata, come fa la mamma quando va ad abbracciare il bimbo che piange, allora il male di quando in quando si acquieterà, ma se la risposta diventerà altalenante noi continueremo a disperarci, a gridare, a farci vittime di noi stessi e del nostro dolore.


Non ci prenderemo più cura dei nostri tormenti ma pretenderemo sempre di più che lo facciano gli altri e quando non lo faranno – perché alla fine succederà questo – diventerà una battaglia e poi una guerra e infine la devastazione, perché il male si farà più profondo, più forte e più pericoloso, affinché perfino i sordi possano sentire e perfino i ciechi possano vedere la nostra sofferenza.


È l’anima che fa la questua e noi diventiamo vittime e vittimisti per sete disperata di attenzione, di obbedienza e di amore.


Questo giro vizioso si può interrompere solo in un modo: ascoltando quel dolore antico che ci ha fatto sentire poco amati o che ci fa sentire poco amati oggi … coccolarlo, abbracciarlo, accettarlo e cessare ogni bisogno malato, ogni bisogno che diventa un ricatto di amore.


Si deve sprofondare in quel senso di vuoto che si crea e riempirlo, altrimenti il nostro corpo si immolerà al martirio e noi diventeremo eterne patetiche vittime di noi stessi.


Questo è il vero passaggio per guarire e strapparci la vittima da dosso ed anch’esso è difficile, soprattutto insidioso, pieno di trappole e di ricadute. Tuttavia ammettere di essere “soli” in questo mondo, cioè ammettere che il nostro viaggio di crescita e di evoluzione è solo nostro e di nessun altro e che gli altri non sono che comparse, gradite o sgradite, stabili o transitorie, con i loro compiti, che dobbiamo imparare a lasciare andare, che dobbiamo lasciare al loro destino, è l’unica via per la guarigione totale.


È difficile?


Quanto è difficile rimanere vittime per sempre?

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