Stamattina ho strappato il vecchio calendario del 2015. Non l'ho fatto con disprezzo, né pensando che sia stato un anno da dimenticare. Ogni anno porta con sé dolori e gioie, ma non è colpa di quell'anno, non credo che esistano anni maledetti, credo piuttosto che esistano anni che richiedono prove più dure e altri che ne richiedono di più affrontabili.
In realtà mi dispiace quando le persone parlano di “anni da cancellare” perchè è come dire che non avremmo voluto esserci, che non avremmo voluto viverlo ed io credo, invece, che ogni giorno, ogni minuto, anche il più doloroso, valga la pena di essere vissuto, perchè ovviamente l'alternativa non è che mi faccia impazzire!
Strappare il calendario, per me, ha avuto il significato di “archiviare” … quello che è stato è stato, non dimentico niente perchè ho imparato molto, ma adesso devo pensare ad oggi e ad un futuro molto prossimo.
Del resto ogni anno accade che ci siano cambiamenti, dolori, abbandoni, incomprensioni, ma anche gioie, rinascite, aperture, novità, crescite …
Beh, se io ripenso in special modo agli ultimi due anni, guardandoli con distanza e anche obiettività, mi viene da dire: “Cavolo, ma come hai fatto?” Sì perchè si sono accavallate talmente tante cose (e tutte molto importanti) che mi viene proprio da chiedermi come diamine ho fatto ad arrivare in fondo a tutte!
Non capita anche a voi? Di chiedervi come avete resistito? Come avete fatto ad evitare il crollo? Come avete fatto a sopportare tutto quel dolore o quella follia? Sappiate che avete avuto qualcuno o qualcosa che vi ha sostenuti. Forse volevate raggiungere un obiettivo, forse volevate dimostrare qualcosa a voi stessi, forse lo avete fatto per amore, per amicizia, per senso del dovere, o magari anche perchè testardamente il vostro orgoglio non ha mollato, ma non siete stati soli e l'energia che avevate da qualche parte, da un angolo nascosto ed imponderabile di voi stessi, vi dava questa forza.
E siete cresciuti … Avete fatto quei cambiamenti che erano necessari al vostro bene … forse non li avete fatti tutti, forse non saranno completi, ma qualcosa lo avete fatto … nella scala della vita un gradino, o due, o di più, li avete saliti. E c'è stata anche gioia, qualche soddisfazione, qualche momento indimenticabile, bellissimo, entusiasmante, emozionante, che vi ha dato carica e che vi ha aiutato ad andare avanti. Ricordiamo sempre il peggio, mai il meglio, quando dovrebbe essere l'inverso.
Perciò strappate il 2015 senza rinnegarlo; ogni evento accaduto non dipendeva da quell'anno, ma da quello che doveva avvenire, da quello che avete scelto accadesse e da quello che hanno scelto gli altri quando voi non avete avuto il coraggio di farlo.
È la vita! È così … e gli anni passano … e finchè noi siamo qui ad alzare i calici per brindare al nuovo anno va tutto bene. Tutto va come deve andare. Ma bisognerebbe brindare anche al vecchio anno, che voleva solo insegnarci alcune cose. Le abbiamo imparate? Chi lo sa! Lui lo sa, lui sa chi ha imparato le lezioni e chi no ed ha già lasciato le annotazioni al nuovo anno, che ha il compito di portare a termine il suo lavoro per aiutarci a portare a completamento il nostro.
Ce ne accorgeremo e, se avremo questa grazia, quando arriveremo alla prossima fine d'anno pensiamo a quello che abbiamo imparato e che ci ha cambiato ed impariamo a ringraziare, invece che a maledire!
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