top of page
Immagine del redattoreLucia Padovani

AL LUME DI CANDELA

Aggiornamento: 13 mar 2021

Negli ultimi giorni ho pensato spesso alle parole scritte in un diario che ha lasciato mia nonna, una donna che ha vissuto entrambe le guerre e che è passata attraverso malattie, fame e tribolazioni di ogni genere.

Penso in particolar modo ad un punto in cui lei elenca "le grazie" che ha ricevuto ... che poi non era altro che il suo modo per ringraziare il cielo per quello che era riuscita a superare.

Tra queste grazie c'erano: l'essere riuscita a guarire dal tifo, avere avuto la possibilità di comprare una camera usata per potersi sposare, avere avuto la bicicletta per andare a prendere la farina da alcuni parenti che abitavano a 16 chilometri di distanza, la grazia di essere rimasta viva durante i bombardamenti, così come suo marito - finito nelle mani dei tedeschi e risparmiato dall'impiccagione - e le sue amate figlie.

Quelle pagine sono piene di ringraziamenti eppure sembra di leggere il libro Cuore.

Ci penso mentre sono all'ospedale e mentre la paranoia per questo virus ha ormai preso il sopravvento come se fosse "la spagnola" di cui lei parla nel diario ...

Già ... la spagnola ... Che uccise milioni di persone ... E dire che non c'era poi il viavai di gente straniera che c'è oggi.

Perché hai voglia a costruire muri ... Tanto il male passa anche dalle fessure ...

Perciò credo e voglio credere che ogni male porti ad un bene ...

Credo e voglio credere che il male che sto provando serva a farmi occupare finalmente di un mio bene supremo.

Credo e voglio credere che i problemi economici che stiamo vivendo ci portino a farci amare di più il nostro paese, a dargli maggiore attenzione, a sostenerlo senza però usare l'odio o il razzismo come fanno altri esaltati ignoranti in altri stati del mondo.

Credo e voglio credere che questo tempo in cui ci dobbiamo fermare ed in cui non possiamo andare al cinema, al teatro, al ristorante o ad un concerto, ci serva per capire quante cose belle abbiamo e che ancora non abbiamo perso.

Magari useremo questo tempo per dipingere, per leggere o per coltivare un'arte in noi stessi.

Magari ci ritroveremo tutti intorno ad una candela accesa, come quando va via la corrente, per sentire solo la magia dello stare insieme e la fortuna che abbiamo a non vivere guerre e a non morire di fame o semplicemente ad essere ancora vivi e in salute ... Quando ce l'hai!

Commentaires


bottom of page