Sarà sicuramente capitato anche a voi di bloccarvi nell'ambito di una conversazione, magari concitata e che vi tocca in modo particolare, o nel momento in cui la discussione si fa accesa e qualcuno alza i toni.
Vorreste dire tante cose, vorreste riuscire a rispondere, ma la voce non esce, è come se vi avessero tagliato la lingua. Ovviamente questa reazione può dipendere da molti fattori.
In primo luogo dalla vergogna di esprimersi, poi c'è il meccanismo perverso e molto primordiale di “fuga” che mette in atto il cervello, come se in quel momento vi trovaste di fronte ad un capo branco pericoloso, ma ci possono essere anche altri fattori, come: la sorpresa, la paura, lo sgomento o la delusione.
Quello che succede dopo è degno di nota quanto la causa.
Subito dopo e magari anche la notte e purtroppo anche nei giorni a seguire, la mente vi ripropone quella scena, migliaia di volte, come se fosse un disco rotto. Ogni volta in quella scena voi vi comportate in modo diverso, a volte siete aggressivi, a volte siete assertivi, altre volte arrivate ad immaginare scene apocalittiche e anche sgradevoli. In quel momento, anche se non lo sapete, la vostra mente cerca di “aggiustare” quello che è accaduto, esprimendo quello che non è riuscita a dire nel frangente in cui il fatto è occorso.
È un esercizio importante che possiamo sfruttare a nostro favore e che può inviare alla mente un messaggio nuovo: “da ora in poi voglio essere così”. Capire il perchè è ovviamente importante, cioè comprendere qual è stato il “freno a mano” emotivo che si è innescato in quel momento e che ci ha impedito di essere reattivi nella maniera giusta.
Quindi farsi qualche domanda non guasta. Ho avuto paura? Di cosa? Sono stata colta di sorpresa? Mi sono vergognata di parlare? Bene … le risposte possono essere varie, ma averne almeno una, onesta e chiara, ha la sua rilevanza perchè da lì posso capire qual è il mio blocco e lavorarci sopra. Nel frattempo, invece di lasciare libero campo alla mente con le sue innumerevoli seghe mentali, concentrandomi esclusivamente su domande che non avranno probabilmente mai risposte vere (tipo: perchè l'altro si è comportato così?), posso decidere che tipo di scenario voglio, esattamente come se fossi su un palcoscenico, in cui voglio creare la migliore sequenza comunicativa che si possa desiderare.
Certo non posso tornare indietro nel tempo per cambiare le cose, ma posso creare un cassetto nella memoria che intanto dia istruzioni su come comportarsi la prossima volta. Una volta raggiunta quella che, secondo voi, è la migliore soluzione possibile, ripetetela per qualche volta e poi basta.
Dite al vostro cervello che basta così, che non c'è bisogno di ritornarci sopra ancora e che la prossima volta saprete migliorare la vostra capacità assertiva. Questo sistema non fa miracoli immediati, ma la mente è una macchina che registra e che piano piano propone quello che ha inserito nei vari file.
Sappiate che la mente non sa riconoscere la differenza tra un fatto realmente accaduto ed uno costruito da se stessa che generi forti emozioni; vi sembrerà strano ma è così! Un esempio emblematico sono le fantasie erotiche che potete avere sulla persona dei vostri desideri: nella realtà non sta accadendo niente, ma nella fantasia sta accadendo di tutto ed il vostro corpo reagisce di conseguenza rispetto a qualcosa che materialmente non esiste.
Perciò, invece di massacrarvi di autoerotismi intellettuali, usate questa funzione a vostro favore e vedrete che, col tempo, avrete l'opportunità sia di vincere i vostri blocchi che di creare la persona che potete essere e che siete!
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