O come sarà importante la merda?
Hai voglia a riderne, a denigrarla, a schifarti, a dire che è brutta e che puzza … senza di lei siamo rovinati! Il suo contributo è essenziale al buon funzionamento di tutto il nostro corpo …
Insomma, senza merda cara mia, si muore!
E poi, diciamocela tutta: ma quanto è piacevole farla quando va liscia come l'olio? È un momento godereccio, liberatorio, uno dei pochi che possiamo vivere in solitudine peraltro. Chi vuoi che ci stia volentieri accanto a noi in quel frangente? Scappano tutti vivaddio!
Secondo me molte delle massime che ci sono arrivate erano dedicate a lei, ma per pudore sono state trasformate in altro o interpretate in un altro modo …
Giulio Cesare nella sua “Finché mi rimanga qualcosa da fare non avrò fatto nulla” è evidente che si riferiva alla cacca perché se resta qualcosa da fare ci si sente insoddisfatti e lo stimolo che rimane è fastidioso.
Quando Nietzsche affermava: “È prerogativa della grandezza recare grande felicità con piccoli doni” si riferiva certamente sempre a lei che, seppur piccola, reca molta felicità in chi ne sonda ogni giorno la sua grandezza.
Hermann Hesse nel suo “La felicità? - disse il bell'uccello e rise con il suo becco dorato, - la felicità, amico, è ovunque, sui monti e nelle valli, nei fiori e nei cristalli” … e nella merda! Non lo ha detto ma lo ha pensato perché se è ovunque è anche lì.
Ovidio stesso nell'affermazione “Vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo le cose peggiori” ci voleva significare che, nonostante essa fosse valutata da tutti l'opposto di ogni cosa sia considerata esteriormente bella, lui seguiva la cacca, ne seguiva lo stimolo, il richiamo imperante, perchè la natura lo impone.
E che vogliamo dire delle parole di Elisabeth Barret Browning “Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te”!? È ovvio che si riferisce alla cacca e non a Robert, perché è evidente che i pregiudizi le impedivano di amarla per ciò che è, ma nessuno poteva impedirle di farlo per come si sentiva lei quando era stata appena evacuata.
Senza contare il: “Del doman non v'è certezza, chi vuol esser lieto sia” del nostro Lorenzo de Medici. In questa affermazione c'è tutta la saggezza del post latrina perché la verità è che domani non saprete se sarete in grado di farla bene come l'avete fatta oggi!
Potrei continuare all'infinito ma è la saggezza popolare che, in conclusione, mi viene in soccorso nel detto che recitava mio nonno … “Bambina mia, finché la bocca prende e il culo rende si va in culo alle medicine e a chi le vende!” …
Fidati, le merde che devono fare paura e che puzzano davvero sono quelle travestite da fantomatici amici … insomma, son quelli che te lo tirano nel bocciolo facendo praticamente lo stesso percorso della cacca ma in senso inverso … e non sono bei momenti se vissuti a freddo! Non a caso Drusiani diceva: “Le merde a volte si pestano e a volte si salutano.”
Alla fine la merda vera porta tanta fortuna no? E che allora ci sia tanta merda per tutti: bella e corposa … Meglio quella dammi retta, è tutta roba sana!