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  • Immagine del redattoreLucia Padovani

Benvenuta al mondo figlia mia

Aggiornamento: 13 mar 2021


Sono passati 20 anni. Vent'anni fa ero in ospedale proprio come oggi; allora però sapevo il perché. Le mimose passavano fra i letti ed io ne sopportavo molto male l'odore, così come non sopportavo l'allegria, le risate e le chiacchiere che sentivo in lontananza. Ricordo bene solo quella grande finestra ed il vuoto. Perché mi riporti qui? Per rivivere lo stesso vuoto o per lasciarti andare? E si può lasciare andare quello che non si è mai avuto? Si dovrebbe abbandonare l'idea e la fantasia di quello che poteva essere ma tutto mi riporta lì oggi. A quel vuoto e a quello che poteva essere e non è stato: il rimpianto. E rimpiangere significa tornare, continuare a piangere su cose del passato ... E ce ne sarebbero di cose su cui versare lacrime ma non ne ho più voglia. Certo, avrei voluto conoscerti, conoscere la tua umanità, il tuo sguardo, la tua voce. Ma così non è stato. Ho conosciuto tante persone nel frattempo; alcune valevano la pena, altre no, anche se tutte mi hanno insegnato qualcosa. E poi ho cercato, trovato, creato e cambiato mentre mi facevo tanti film: romantici, drammatici, comici, partoriti da follie paranoiche o sognati da Fred Krueger. Adesso, nuovamente isolata, devo e voglio accettare, mollare, lasciare andare e vivere quello che resta in armonia con me stessa, con quello che sono, con la piccola grande donna, persona, anima che respira. Vivere, semplicemente, contando solo sui miei passi anche se è tanta la voglia di farli diventare una marcia di pace, una marcia di persone che vogliono costruire e che hanno deciso di prendersi cura delle proprie emozioni. Niente più dispersione di energie, niente più gente alienata, perché io sono la sola che può fare vivere anche il tuo sogno, che è anche il mio e quello delle nostre ave. Credendo e sapendo che è anche il tuo sogno e quello di tutte le mie ave e che ciascuna lo vivrà attraverso me, forse saprò difenderlo, forse saprò custodirlo, forse saprò farlo crescere e riuscirò a nutrirlo finché non sarà adulto. È già così se ti sento e ci penso. Sconfiggo così il misero demone del pietismo che mi vuole perdente, arrabbiata e violenta. E allora sai cosa ti dico? Che la battaglia del risveglio la combatteremo con il sorriso bambina mia, con il sorriso e l'empatia, con il sorriso e le lacrime, con il sorriso e l'amore. La battaglia del risveglio la combatteremo con l'accettazione madre mia, con l'accettazione e la fede, con l'accettazione e le scelte difficili, con l'accettazione della realtà e la voglia di cambiare, con l'accettazione e la trasformazione. Credo che dopo vent'anni tu abbia diritto di nascere e allora saranno i sogni di Emma, di Lucia, di Milvia, di Elena e Adriana, di Chiara e di Marianna ... I sogni delle donne che sono state e di quelle che non hanno potuto essere. Benvenuta al mondo figlia mia!

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