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  • Immagine del redattoreLucia Padovani

Individualismo sano e malato

Aggiornamento: 14 mar 2021

Cara amica mia,

ti scrivo perchè sono perplessa.

Che in giro ci sia una gran confusione è evidente, ma quello che salta maggiormente agli occhi è il modo in cui sono stati fuorviati certi messaggi.

Primo fra tutti c'è il: "Pensa al tuo bene", che poi viene tradotto in tanti modi diversi ed in cui io credo ciecamente, perchè una persona che ha cura di se stessa sarà portata a donare gioia, sarà capace di creare un clima felice intorno a sè e non peserà su nessuno. Mai avrei pensato, però, che un messaggio così chiaro, sarebbe stato tradotto in: "Pensa solo a te stesso!"

Idem dicasi per il più famoso: "Carpe diem", che ci voleva insegnare a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, con intensità, assaporando ogni attimo con rispetto e amore ... non avrei mai immaginato che sarebbe stato tradotto con: "Fai quello che ti pare perchè puoi morire anche domani."

Ma cosa sta succedendo?

Le cose che sappiamo fare meglio è girare la testa dall'altra parte, o diventare paladini di venditori di fumo, che a turno possono essere: giornali, politica, pubblicità, o manipolatori di ogni genere e tipo che fanno leva su tutte le nostre debolezze ... e qui la lista sarebbe lunga.

Ho sempre creduto che un sano individualismo non è mai egocentrismo ed è qui che, credo, si crei la vera spaccatura.

Il pensiero di voler stare bene e di costruirsi una vita sana ed in armonia con il proprio io, eliminando il più possibile emozioni o sentimenti che ci facciano stare male, è giusto. Credere che per cambiare il mondo devo cambiare me stesso, lavorando su di me, è altrettanto corretto, ma girarsi dall'altra parte di fronte ai bisogni, ai massacri e alle ingiustizie non è costruttivo per nessuno.

Ci dobbiamo vivere in questo mondo, tutti, non siamo cellule separate e qualsiasi cosa accada riguarda anche noi.

La ricerca della verità ci appartiene, ne abbiamo bisogno come l'aria che respiriamo, perchè sapere che viviamo in un mondo di menzogne e fare spallucce ci rende complici e questo non ci fa bene. Sentire che siamo come isole sperdute senza approdo, ci rende sempre più deboli, e credere che non c'è niente che possiamo fare o che abbiamo voglia di fare, ci allontana dal nostro essere "umani", cioè dalla consapevolezza di riconoscerci come esseri che sono parte di un'umanità, formata da individui, che hanno un cuore, un'anima e molto da offrire.

Non so come dovrei sentirmi di fronte all'indifferenza, o all'assurda idea che: "quando ho pensato a me ho pensato a tutti" ... non so come poter far capire la differenza di cui ti parlavo, non so come frenare la rabbia che sento dentro di fronte a tutto questo.

Non so ... e nel frattempo mi sento indignata!

Chi lo sa cosa ci aspetta amica mia, chi lo sa cosa succederà domani ... nel frattempo faccio silenzio e mi ascolto.

Che sia anche questo egoismo?

Ti abbraccio

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