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  • Immagine del redattoreLucia Padovani

PER TE MAMMA

Aggiornamento: 13 mar 2021

Questo compleanno lo voglio dedicare a te mamma … A te che mi hai dato la vita e che in quel momento, come mi hai detto tante volte, hai rischiato la tua. Lo dedico a te che sei stata una bambina bellissima sempre tanto spaventata, a te che sei stata un’incantevole ragazza messa sotto una campana di vetro dai genitori, a te che sei stata la donna di cui babbo si innamorò follemente e che lui tenne gelosamente per sè soltanto, a te che sei stata solo moglie e madre per tutta la vita. La dedico a te che lentamente ti sei chiusa sempre di più nel tuo mondo perché le paure ti divoravano, a te che ti mancava il respiro solo se una foglia volava … solo se una scelta non era quella che avevi previsto ... a te mamma che eri tanto triste e oscura. In questi tuoi mesi d’inferno ho rivisto la tua vita, a volte insieme alla mia, a volte no, ma ho capito tante cose. Ho capito che non ti sentivi mai all’altezza, che ti sentivi tagliata fuori dalle conversazioni perché avevi studiato poco … e che questo ti faceva stare tanto male. So che evitavi tutti quelli che erano capaci di fare discorsi tanto eruditi perché ti sentivi ancora più piccola e sbagliata. So che il mal di vivere ti ha fatto stare tanto male e lo so perché l’ho provato sulla mia pelle. So che in un’altra vita dovevi essere una regina, perché solo una sovrana poteva avere il tuo cipiglio e la tua straordinaria eleganza. So che eri rimasta un po’ bambina perché nessuno ti aveva permesso di crescere davvero. So che potevi diventare feroce ma che eri anche la prima a chiedere “perdono” … mi dicevi proprio così: “Perdonami Lucia! Sono la tua mamma.” Ogni cosa con te poteva essere bella e brutta. Non c’era niente che fosse definito e definitivo. Era sempre una sorpresa ed era dura starti appresso. Ma ancora più dura dev'essere stato correre dietro a me, che ne ho sempre fatte mille! Che ho ribaltato la mia esistenza decine di volte … Eppure a volte questo ti piaceva, lo so, perché ti ho sentita sussurrare: “Sapesse mia figlia che coraggio ha avuto …” Mai lo hai detto davanti a me, sempre agli altri, ovviamente … Eri la più grande venditrice dei miei libri … eri capace di fare porta a porta per farli compare … eppure non li hai mai letti. Andavi sulla fiducia! E oggi mi rendo conto che da te ho preso tante cose, non solo gli occhi ma anche la determinazione. Volere qualcosa a qualsiasi costo. Ho preso da te l’incapacità a portare rancore. Ho preso da te l'educazione. Ho preso da te l’arte della recitazione e la fantasia. Ho preso da te la capacità di sentire oltre le voci del mondo. E anche quello che non ho preso da te e che ho preso da mio padre, e di cui sono enormemente grata, e che diventava a volte un rimprovero ed a volte un complimento, me lo hai dato tu, perché tu mi hai permesso di essere in questo mondo dove sto sperimentando tante vite, tanti dolori e tante gioie. Te lo ricordi quando mi dicevi: “Hai il carattere dei Padovani e sei anche intelligente come loro … ma quel cervellino te l’ho fatto io!” In quello c’era il senso di come ti sentivi poca cosa, ma anche il senso del nostro legame. Un terapeuta una volta mi disse: "Lei è più fedele a sua madre di quanto crede". Solo adesso capisco il senso delle sue parole ... Mi dispiace tanto mamma, perché il destino è stato un po’ crudele con noi, perché ci ha permesso di ritrovarci solo quando di tempo ne era rimasto poco. Abbiamo passato la vita a rincorrerci, a scansarci, a ritrovarci e ad arrabbiarci … tempo amaro. Potevamo essere meglio, potevamo riuscirci, adesso lo so che potevamo farlo, ma abbiamo fatto del nostro meglio e mi consolano le tue parole, che mi rimarranno sempre nel cuore; le parole che mi sussurrasti in ospedale, quando già stavi male ed io ti dissi: “Mamma, abbiamo litigato tanto. Non so dirti quanto mi dispiace!” E tu mi rispondesti: “Abbiamo litigato tanto perché ci siamo amate tanto!” E lì mi hai fatto capire che l’amore, quando è troppo, può diventare prepotente e vuole che gli altri vestano gli abiti dei nostri bisogni. Non lo fa apposta, non lo fa con cattiveria, lo fa solo per paura ... eppure quell’amore resta pur sempre un grande amore. In nome di questo amore e del tempo che ci è stato donato per imparare a capirci e a perdonarci, voglio dirti che se dovessi rinascere sceglierei di nuovo te, nella speranza di essere entrambe più furbe del destino, con l’augurio che le nostre anime siano più scaltre dei demoni che ci hanno tenute sotto scacco. Sì, sceglierei te, perché quello che sono proviene dalla volontà che hai avuto di portare avanti questa vita, la mia vita, nonostante non fossi proprio nella possibilità di farlo. E quindi ti sussurro ancora: “Ti amo fino alla luna e ritorno e poi ancora intorno alla luna e intorno alla terra, in un girotondo che gira mille volte ai confini del mondo e che non può finire mai!” Siamo ancora qui a potercelo dire mamma … siamo ancora qui a vincere il tempo. Buon compleanno a me mamma e grazie per tutto! La tua Ciera



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